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RIFLESSIONI

L’altro giorno, per caso (o per sfiga), sono capitata nel profilo dello stronzo. Lui non sa che sono io. Dopo una decina di minuti ha ricambiato. Io non ho fatto nulla. Ieri mattina si è presentato alle 8. Stranamente era già in ufficio. E il fatto che sia tornato sul mio profilo (di mattina presto),  mi fa dedurre che abbia pensato al mio profilo e che forse abbia avuto un dubbio. Ma poco mi importa. Ovviamente io non farò nulla in sua direzione. Nè un messaggio, un cenno o quant’altro. Ho fatto anche fin troppo. Prima che rompessimo, facevo i salti mortali al mattino pur di parlare con lui al telefono, e tornavo a casa alle 12.30 di corsa e iniziavo a preparare il pranzo.

Ora penso che non abbia meritato nulla, visto il trattamento che mi ha riservato. Lascerò che le cose vadano come devono andare. Magari capiterà di chiarirsi e scontrarsi. Magari no. Non me ne faccio più un cruccio. I torti che mi ha fatto in passato li ha pagati tutti, prima o poi pagherà anche questo. Non ho alcuna fretta.

Ieri pomeriggio sono andata a trovare la mia vicina. Ha 75 anni. Fisicamente è messa molto male: obesa e fa fatica a camminare.

Lei dice di non sentirsi l’età che ha, e insiste a cercare uomini più giovani, con la conseguenza che questi la scaricano ogni volta che la vedono. Tra l’altro lei ha mentito sull’età, quindi è ancora peggio. Ieri si lamentava dell’ennesima delusione ricevuta da un quasi cinquantenne. Con questo tizio si sentivano solo al telefono (videochiamate specifica sempre lei, e mi chiedo come abbia fatto a non scappare prima), e lei gli ripeteva sempre “tu hai la tua famiglia, io non voglio rovinare nulla”. Rovinare? Ma seriamente pensava che questo tizio avrebbe imbastito una storia con lei? Vabbè. Fatto sta che lui inizia ad essere meno presente, le mandava il buongiorno e finito lì. Niente più chiamate. Finché lei butta lì un “ma sbaglio o ti vedo più freddo?” E lui risponde che ha perso la testa e che poi le dirà. Invece settimana scorsa lui le scrive dicendo che suo figlio ha preso il telefono e visto  i loro messaggi e che non potrà più scriverle. Scusa davvero interessante. Intanto lei si crogiola nella delusione e continua a curarlo persino su instagram per vedere se è attivo oppure no. Persino in piena notte. Le ho detto che deve smetterla, che forse è meglio se non lo segue più. Lei fa cenno di si con la testa, ma so che non lo farà mai. È già caduta in una simile spirale quando si era innamorata di un quarantenne che veniva a casa sua a farle i massaggi. Lei diceva che era ricambiata. Io le ho detto che si era solo illusa. Come questa volta.

Brutta cosa la solitudine.

DIVAGAZIONI #7

Siamo sul finire dell’estate. Fa caldo, ma non più come prima (per fortuna), la sera fa frescolino che ci vuole la felpa leggera e a letto ci si copre con il lenzuolo. E io ogni tanto mi guardo indietro. Cos’ero due mesi fa? Uno schifo. Piangevo di continuo, avevo poca voglia di mangiare e mi alzavo al mattino, perché dovevo. Altrimenti ne avrei fatto volentieri a meno. Brutta bestia la depressione. Non ti fa vedere vie d’uscita. Non vuoi alzarti dal letto e quando lo fai, aspetti solo la notte per tornare a dormire e mettere a riposo i demoni che ti stanno mangiando viva.

Poi tutto cambia. Cambi tu come cambia tutto attorno a te. C’è sempre quella strana malinconia di fondo, quel non riuscire a capire cosa c’è. Ma devo guardare avanti e non indietro. Anche se sono piena di dubbi e domande che probabilmente non troveranno risposta.

Ho riaperto libero. Nuovo nick, nuovo look. Ho ritrovato un vecchio amico e un giorno sono andata a visitare una sua amica famosa in community. Tra le ultime visite ci ho trovato lo stronzo. E a quanto ho capito è un assiduo visitatore perché l’ho trovato pure oggi (non sono una stalker, la tizia mi ha visitata ieri sera e oggi ho ricambiato). Al mio amico ho detto di riferire a lei di stare attenta allo stronzo: è un bugiardo narcisista.

Vederlo non mi ha fatto effetto. Tranne lo stargli lontano il più possibile.

DIVAGAZIONI #6

Questa settimana ho finito il “memoriale”, di ciò che mi è accaduto dall’inizio dell’anno fino ad ora, poi l’ho inviato via mail ad un mio amico. Credo lo stia ancora leggendo da tanto è lungo…

Scrivendolo mi è parso tutto così assurdo, ma purtroppo è vero. Sembra una fiction a puntate. Ogni giorno succedeva qualcosa di nuovo. Appena riesco, copio e incollo la mail, così da rendersi conto realmente cosa è accaduto.

Però, c’è un vantaggio nello scrivere: ci si sfoga. Tutto fuoriesce creando una sorta di pace interiore. Meglio di una seduta dallo psicologo (e so cosa vuol dire perché ci sono stata parecchie volte durante la malattia di mia madre). Non ho pianto mentre scrivevo. È un grandissimo passo avanti per me. Di sicuro ora ho nuove consapevolezze: disprezzo lo stronzo e non lo stimo più.

Ho riaperto un nuovo profilo su libero e ritrovato un vecchio amico. Visito il suo profilo e guardo le sue amicizie, ed entro in una famosa conoscenza della community, e chi trovo tra le visite? Lo stronzo. Poi ho visto che ha messo likes e cuoricini ai post, mentre con me manco mezzo. Mi diceva “io non metto nulla”, e alla mia richiesta del motivo per la quale alle altre si e a me no, si sono sentite le unghie sugli specchi. Un idiota insomma. Motivo in più per disprezzarlo.

Comunque, a questo amico ritrovato ho detto di scrivere alla sua amica, dicendole di tenere gli occhi bene aperti, che è un bugiardo narcisista.

Sono stronza? No. Sono stratega. Ora le mani non me le sporco più. Faccio fare agli altri il lavoro.

 

 

 

MESIVERSARIO

Oggi 30 agosto, è un mese che si è disattivata la mail di libero. A volte, ripensandoci, sembra passato un secolo. Ma sono solo 30 giorni. E in questi 30 giorni mi rendo conto di essere cambiata. Forse è stato merito dei tagli drastici che ho fatto (rimosso il contatto dello stronzo, ma è successo dopo il 20 di luglio, quindi a conti fatti sono passati più o meno 40 giorni. E disattivato la mail con relativo profilo). Ora, non ho più l’ansia di aspettarmi qualcosa che non arriverà mai. Guardo avanti e ogni tanto sbircio indietro, giusto per ricordarmi di non commettere più gli stessi errori.

Sono rinata.

 

 

 

 

ATLANTA

Lo stronzo è tornato. Dunque, molto prima di quanto immaginassi è tornato a lavorare. Sinceramente pensavo riprendesse il 29, e invece con mia sorpresa, ieri ha messo un post sul suo profilo, segno che era in ufficio. Vedendo quel post e il fatto che fosse presente, non ho  provato nulla. Ho solo pensato “ah ma è già tornato a lavorare?”. Nulla di più. Io, per curiosità e per mandare le macumbe a lui, seguivo i voli che da Atlanta atterravano a Malpensa e che 9 volte su 10, passano sopra la mia testa. Solo una volta o 2, sono passati dalla parte opposta. Ho pensato che forse lo stronzo potesse essere su quel volo e non volesse farmi sapere del suo ritorno. Nel frattempo mi ha scritto un mio carissimo amico di Ancona, voleva sapere cosa stesse succedendo e ieri gli ho risposto. Mentre scrivevo non ho pianto, vedevo soltanto una cosa che sembrava accaduta secoli fa. Una strana sensazione. Ricordo che l’anno scorso, dopo l’ennesima litigata, scrissi allo stronzo “che fai, mi ignori?”. Mi rispose “francamente non ti ignoro, farlo mi portere via troppe energie”. Simpatico vero? E pensare che anche in quell’occasione era colpa sua, ma come al solito era facile fare scarica barile. Soprattutto su di me. Ma gli andò molto male. Quindi, ripensando alla sua frase, la svilupperei in questo modo: “francamente non ti ignoro, mi porterebbe via troppe energie. Francamente non mi interessi più.”

E nel frattempo mi sono affezionata al volo Atlanta- Malpensa.

 

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DIVAGAZIONI #5

E siamo al 19 agosto. Finalmente. L’estate sta finendo, cantavano i Ringhiera un bel pò di anni fa. E io non vedevo l’ora. Se ripenso ad un mese fa, mi rivedo stanca e disperata. In preda ad una sorta di depressione dovuta un pò al caldo terrificante (ora le temperature sono accettabili, e anche ieri ha piovuto quasi per tutto il giorno), e un pò dovuto allo stronzo. Poi finalmente ho deciso di dare una svolta. E sono stata meglio.

Mi sembra di essere passata attraverso ad una tempesta di immane proporzioni, che mi ha lasciata senza forze. Ma io sono come l’araba fenice e risorgo sempre dalle mie ceneri. E sempre più forte.

Il resto, non mi interessa più.

 

 

 

OIP(2)

AMICI (QUELLI VERI)

Ieri mi ha scritto su wa il mio amico Andrea. Ci siamo conosciuti 7 anni fa su libero. Ad essere sinceri, se siamo ancora amici è merito mio. Lui scriveva, e il giorno dopo non si ricordava chi eri. Da un lato è un atteggiamento giusto. Meno ti affezioni sul web e meglio è. Dall’altro, si potrebbe anche fare uno sforzomper poter allacciare un’amicizia che (finalmente) possa essere sincera e a cui dar fiducia.

Il suo contatto wa l’ho avuto tre anni e mezzo dopo che ci  siamo conosciuti. Io non faccio mai pressioni in quel senso. Il telefono è personale e privato e ognuno di noi è libero di decidere a chi darlo. E quando è successo, l’ho trovato un gesto di estrema fiducia nei miei confronti e non l’ho mai tradita. Come lui ha fatto con me.

Comunque, ieri mi ha scritto commentando un mio stato wa (sempre dandomi contro perché è il suo divertimento. E anche il mio.), dopo di che, decido di raccontargli della storia con lo stronzo. All’inizio mi ha detto che sono stata “scemotta” a credere ad  una persona dopo 2 mesi di conoscenza. Lecito e condivisibile. Ma io e lo stronzo ci scrivevamo di continuo per tutto il giorno. Quindi 2 mesi, sembravano 12. Poi quando  gli ho snocciolato tutto, mi ha espresso il pensiero che avevo avuto anch’io: era più un tipo mentale e poco fisico. Cioè gli piace essere eccitato, ma dal vivo “non ce la fa”. Per il resto: non è una persona capace di portare una conoscenza sempre allo stesso livello di attenzioni e importanza. Dopo un tot di periodo, lascia. Forse perché inizia ad essere distratto da altro.

Comunque, il parere maschile è sempre interessante. Si ha una visione totale delle vicende. Poi lui è sempre superpartes. Ed è ciò che voglio, altrimenti non ha senso cercare sempre pareri favorevoli.

Però mi rimane impressa questa frase che Andrea ha detto “va cercando una condizione mentale che lo soddisfi”.

Questo racchiude tutta l’essenza dello stronzo. Se è con te, e questa “condizione mentale” non lo soddisfa più, va in cerca di altro.

Come un lupo sempre affamato.

 

 

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DIVAGAZIONI #4

Finalmente ha rinfrescato.

Venerdì e sabato mi sono alzata male. Mi girava la testa. Forse la pressione non tanto stabile. Io già prendo le pastiglie per l’ipertensione, con il caldo può succedere che mi si abbassi.

Comunque, il consorte ha fatto ordinare gli ammortizzatori posteriori. Venerdì pomeriggio ho usato la macchina, e quando prendevo i dislivelli, sembrava di stare su un fuoristrada in piena savana. Peccato non ci fossero leoni da fotografare, ma solo una marea di macchine che sfrecciavano.

Il resto sembra procedere. Lo stronzo lo penso ogni tanto, ma è un pensiero che non fa più male. Sono morta e poi rinata. Come sempre. Sto guardando avanti. E le scelte che ho preso, mi hanno molto aiutato. Il fattore psicologico è fondamentale. E se continui a guardare la porta chiusa, non riuscirai mai a vedere quelle aperte.

 

 

 

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NON È UN BEL PERIODO

C’è  un detto che recita più o meno così: “le disgrazie non vengono mai da sole.” Inutile dire che sono pienamente d’accordo. Da inizio anno mi è successo di tutto: liti, riconciliazioni, false amicizie, altre liti, depressione, ora ci si è messa anche la mia auto.

L’ho data al consorte per sistemarla, è tornata a casa peggio di prima. Quasi inutilizzabile. Ora, non che ultimamente la stia usando molto, ma tra un mese quella macchina sarà utilizzata a pieno regime. E ovviamente deve essere perfetta.

Ma la beffa delle beffe, sta nell’atteggiamento di colui che doveva sistemarla: aggressivo e polemico. Ora, se sia frutto della sua coda di paglia non ne ho idea (da maschio, mai lo ammetterà), di sicuro l’atteggiamento è completamente sbagliato. Ovvio che io sia delusa e amareggiata, ma invece di trattarmi come una povera cretina passata per strada, bastava soltanto incoraggiarmi e rincuorarmi. Ma mi rendo conto che ormai è troppo difficile. Anzi, troppo faticoso.

Intanto la macchina giace in garage, nell’attesa che qualcuno si decida a sistemarla.

Ovviamente, è la MIA  macchina. Quella del consorte va sistemata subito.

Non sia mai.

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